“Sembra ieri” è una espressione che utilizzo molto spesso, volendo indicare un momento che ricordo vicino, ma che in realtà è avvenuto molti anni prima.

Forse avviene perché le nostre giornate corrono troppo veloci, anche se pensandoci bene anche questa è una sensazione che percepiamo in modo sbagliato visto che il tempo scorre sempre uguale.

Capita a volte di divagare su varie tematiche e mentre mi interrogo sul modo in cui percepiamo il tempo una notizia mi colpisce più delle altre.

Sono trascorsi 700 anni dal giorno in cui Dante è morto. Di sicuro è un tempo che fa una certa impressione.

Dante oggi più che mai è un poeta moderno, le sue tematiche le ritroviamo nella nostra vita quotidiana, le sue angosce e le sue domande sono anche le nostre.

È un padre, il padre della nostra lingua, ecco perché oggi sempre di più è diventato un punto di riferimento per tanti.

Allora potremmo domandarci cosa è questa lingua. Certamente è un muscolo che articola il linguaggio e ci permette di giocare liberamente tra suoni e parole lasciandole andare in libertà.

A volte troppo in libertà !

Però è interessante sapere che grazie a questo complesso muscolo e al linguaggio prodotto riusciamo a comunicare con gli altri.

Parlare ci coinvolge talmente tanto che a volte ci porta a dimenticare il tempo che passa. Sarà questo il motivo che lascia quella strana sensazione che il tempo è fuggito via più velocemente.

Diceva qualcuno “la lingua bisogna saperla usare” e quale luogo migliore se non una città dove questa lingua è nata.

Da sempre proviamo ad usarla per raccontare le infinite storie del nostro territorio.

Il ricordo di Dante è la giusta occasione per unire i due simboli che certamente possono essere rappresentativi della città di Capua, la lingua e le madri.

La mater Dante vuole essere un omaggio al sommo poeta e alla lingua, ma vuole anche giocare con il volto iconico di Dante e con le immagini simbolo della Divina Commedia.

Nel decoro la “madre” che è Dante porta in braccio due figli, un diavolo e un angelo che rappresentano le due facce di una stessa città.

Infatti come avviene in qualsiasi luogo la città si stratifica alternando da sempre il bianco al nero, il negativo al positivo, il brutto al bello, riuscendo sempre a sopravvivere a se stessa.

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