Nel 1845 Carlo Patturelli, durante la costruzione di un muro di cinta nel suo fondo lungo la Via Appia, appena fuori le mura dell’antica Capua, rinvenne i resti di un edificio sacro e i primi esemplari delle sculture in tufo oggi note come Matres Matutae. Gli elementi architettonici dell’area sacra furono trasferiti presso il Museo Provinciale Campano, appena istituito. Si conosce pochissimo degli edifici, dell’organizzazione dello spazio, delle fasi del santuario, poiché gli interventi di recupero non prevedevano la redazione di una accurata documentazione di scavo. Dalle terrecotte architettoniche è possibile descrivere le decorazioni di più di una struttura templare a partire dal VI a.C. fino al II a.C. Nuove indagini di scavo, eseguite con metodo scientifico, hanno permesso di identificare con certezza il sito del santuario che risulta essere stato abbandonato a seguito di fenomeni naturali a partire dalla fine del II a.C. All’interno dell’area del santuario, disposte in modo da essere visibili solo frontalmente erano presenti 160 Matres . Le sculture sono state realizzate in tufo grigio, queste raffigurano tutte, una figura femminile seduta su trono finemente decorato, recante in grembo uno o più bambini. le sculture, identificabili come doni votivi, costituiscono l’espressione di un culto connotato dalla fecondità che si svolge in pianura, in una zona extraurbana. A questo dato si aggiunge che il santuario di fondo Patturelli si trovava all’interno o nelle adiacenze di una grande necropoli. Una grande divinità, oppure un gruppo di divinità femminili che monitoravano tutti gli stati della vita dalla nascita, l’adolescenza e la morte. Mater Matuta, nella mitologia romana era la Dea del mattino o dell’Aurora e quindi protettrice della nascita degli uomini e delle cose. La sua festa Matrialia veniva celebrata l’11 giugno, a questo culto erano ammesse solo le donne vergini o sposate una sola volta, il cui marito era ancora vivo, mentre le donne schiave ne erano severamente escluse. Le madri di MATER PARADE si ispirano a questa storia e con l’aiuto del colore parlano un linguaggio moderno, portando questi temi profondi nel mondo.

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